Provenienza : UK
Produzione e distribuzione : BBC Drama Productions, Mammoth Screen
Episodi : 3 da 60 minuti cadauno
Tom Parfitt è un placido e solitario vecchietto, ottanta anni o giù di lì che vive da solo in una piccola cittadina vicina al mare nello Yorkshire, nel nord dell’Inghilterra. Arriva per lui il momento in cui , non potendo essere più autosufficiente e vivere da solo dopo essere caduto in casa, deve essere ricoverato in una casa di riposo.
Arrivato lì colpisce per i suoi modi gentili il personale che con lui scambia due chiacchiere ( come la giovane volontaria Hanna) e riscuote molto successo tra le colleghe d’ospizio.
Accade però qualcosa di inspiegabile: un’infermiera che era con lui in una stanza vola giù dalla finestra con tutti gli infissi morendo sul colpo e Tom pare che non abbia visto nulla.
Indaga il detective Fairholme che assieme ad Hanna ( una ragazza che ha una vita tutt’altro che felice) si convince mano mano che la spiegazione del tutto sia legata a qualcosa di soprannaturale e che Tom, il suo passato e la sua casa siano la chiave di tutto.
Anche perché la scia di morti sospette non accenna a fermarsi.
L’anno scorso ho detto che mi sarei dedicato maggiormente a produzioni provenienti dal piccolo schermo e da bravo alunno, nel suo piccolo anche discretamente compulsivo, mi applico con gioia al proposito.
Poi quando incappi in una miniserie come Remember me , come fai poi a non stare attento a tutto quello che passa per il piccolo schermo?
Remember me è una produzione BBC andata in onda a dicembre dell’anno appena trascorso e che ha riportato in un ruolo da protagonista in una produzione televisiva dopo oltre venti anni l’ex Monty Python Michael Palin.
Accanto a lui la brava Jodie Comer, giovane eppure già una piccola stella del firmamento televisivo inglese e il redivivo Mark Addy, uno che fa sempre piacere ritrovare assieme alla sua fisionomia bonaria e rassicurante.
A dirigere Ashley Pierce , una carriera spesa in televisione tra episodi di Poirot e Downton Abbey e a scrivere Gwyneth Hughes.
Remember me è un racconto che dalle fosche tinte del thriller di brughiera scivola lentamente ma ben percettibilmente nel soprannaturale spostandosi in un territorio, quello della ghost story in cui gli inglesi sono maestri.
Territori già bazzicati qui sul blog con Marchlands ( di cui abbiamo parlato qui ) e con Lightfields ( di cui abbiamo chiacchierato qua ) di cui si riprendono le tecniche per creare suspense e spaventi.
Qui però abbiamo anche un consistente richiamo al Japan horror ( chi vedrà la miniserie se ne accorgerà) oltre ad una cura certosina per i richiami storici di cui la serie è piena.
Non si respira un’aria totalmente nuova perché certe dinamiche sono comuni a molte produzioni BBC incentrate sui fantasmi ( che nel periodo di Natale piovono a grappoli sulla televisione inglese, almeno a quanto si legge ) ma ci si immerge in un’atmosfera fuori dal tempo e dallo spazio, in un angolo incantato della terra d’Albione , ritornando indietro nella storia e restando come al solito affascinati dalla qualità formale del tutto che dona al prodotto quel quid in più che gli permette di essere ricordato.
Tra canzoni folk senza finale, matrimoni e amori mal condivisi, un presente fatto di incomprensioni familiari si dipana una storia di quelle che ti tengono incollati ai braccioli della poltrona in un crescendo di emozioni difficili da arginare.
Remember me è uno slow burning drama come lo chiamano gli inglesi, un dramma che brucia lentamente e che cresce col passare dei minuti impreziosito da una confezione come la solito inappuntabile e da un cast eccellente, inutile sottolineare ulteriormente le prove dei tre protagonisti .
Remember me è un ottimo modo per iniziare l’anno televisivo e per stare accoccolati davanti al camino mentre fuori nevica, lasciandosi cullare da una fiaba gotica e trasportare in una terra senza tempo, piena di misteri e di fascino.
Certo che la BBC fa veramente dei bei regali ai suoi spettatori…